venerdì 23 ottobre 2009

Si lavora all'approntamento della mostra. Quanti funghi!

Un breve break a casa dopo aver lavorato con gli altri amici dell'associazione, domani alle 16 c'è l'inaugurazione della Prima mostra naturalistica micologica della città di Alghero e nei locali dove si terrà (Piazza Civica) sono già affluite diverse centinaia di funghi, alcuni veramente splendidi ed enormi, come A. proxima e A. ovoidea raccolti vicino al mare, a Porto Ferro (Alghero). Come sempre in queste occasioni, gente che va e viene, gente che lavora sulle classificazioni, altri puliscono, ordinano, attaccano manifesti, scrivono e si danno da fare. Il solito Salvatore Curreli ci sta facendo neri con le sue lamentele da vecchio micologo. Altri (fra cui io) parlano di libri e di funghi rari da trovare qui. Ho intravisto di tutto e di più nelle cassette piene di funghi da catalogare. Domani sarà da divertirsi fra le varie interpretazioni!

Si lavora per la mostra micologica del 24-26 ottobre 2009!

Sono in corso le uscite di 5 gruppi di associati che anche con questo maltempo stanno in queste ore raccogliendo campioni fungini in varie località sarde scelte con cura e con l'appoggio di realtà locali che si sono dimostrate sensibili a quello che stiamo facendo, mettendosi a disposizione.
Sta arrivando dal sud Sardegna Salvatore Curreli che sarà con noi per tutta la durata della mostra e che farà la cosa più importante: determinare generi, famiglie, taxa in modo da porre accanto ad ogni fungo il suo cartellino informativo.

La sede ove si terrà la mostra è già stata preparata dai nostri volonterosi soci ed i tavoli ormai aspettano solo i funghi che via via saranno portati dalle squadre che anche domani si metteranno alla ricerca degli esemplari ancora mancanti all'appello per avere una panoramica quanto più vasta possibile della distribuzione areale dei vari taxa nell'isola.

Diciamo che il maltempo non ci sta aiutando in queste ore, e che fino a pochi giorni fa non si trovavano molti funghi. Ma siamo sicuri di farcela e con onore.
Un grazie a tutti gli sponsor che hanno generosamente contribuito in denaro e con materiali alla riuscita di questa manifestazione che per quanto si sente dire in giro è attesa con vivo interesse da molti, essendo la prima mostra micologica che si tiene ad Alghero.

Mi preme invitare tutti i nostri lettori ad essere presenti all'inaugurazione che si terrà alle ore 16 di sabato 24 ottobre (dopodomani) nei locali dell'ex Circolo Marinai in Piazza Civica, ed al ricco rinfresco che seguirà.

Di nuovo grazie a tutti per l'impegno profuso nell'organizzare questo evento!

Un pò di storia della nostra associazione

A.MI.D’AL
Associazione Micologica Algherese
Sede sociale: Via Pascoli 43-45 presso Libreria Manoscritto, tel. 3939428474, 07041 ALGHERO (SS)


L’associazione, nata nell’agosto 2007, ha già raggiunto molteplici traguardi, dalle escursioni per conoscere le specie endemiche di orchidee
del territorio algherese al corso di informazione micologica tenuto nel novembre 2007, dalle escursioni per individuare i più importanti siti
micologici del territorio al seminario di tossicologia tenuto presso il Liceo scientifico E. Fermi di Alghero; importante momento è stato nel 2008
il corso di micologia della durata di 30 ore con esame finale di determinazione di un campione fungino e conseguente rilascio dell’attestato di frequenza, indispensabile per il conseguimento del patentino micologico.

L’attività si svolge normalmente con la programmazione di uscite per la ricerca e raccolta di funghi non solo eduli ed il loro studio collettivo in sede
nel corso delle riunioni settimanali, con la successiva pubblicazione dei risultati nel blog ufficiale dell’associazione (http://algherofunghi.blogspot.com/)
e con i contatti con le altre associazioni micologiche sarde.

Attualmente è in corso finale di preparazione la Prima mostra naturalistico-micologica della città di Alghero che si terrà dal 24 al 26 ottobre e che vede il coinvolgimento degli alunni delle classi 5 B e C della scuola elementare Maria Immacolata. L’ultimo giorno sarà dedicato alle visite delle scolaresche
impegnate nel progetto. Sono altresì coinvolte fra l’altro la locale Pro Loco ed altre importanti realtà locali del mondo imprenditoriale particolarmente
attente alla salvaguardia dell’ambiente naturale, mentre il Comune di Alghero e la Provincia di Sassari sono patrocinatori ufficiali della manifestazione.

Per l’immediato futuro sono in preparazione corsi micologici di base per i nuovi associati e un censimento di alcuni taxa della flora del territorio algherese,
mentre si pianifica l’interscambio culturale e scientifico con le altre similari realtà sarde.

A cura e spese di un socio è stata costituita in breve tempo una importante biblioteca micologica a cui ricorrere per l’esatta attribuzione scientifica dei
campioni: si tratta di circa 6 metri di libreria con libri anche rari, che vanno dalle opere ormai classiche del Bresadola e di altri autori del passato alle
più recenti pubblicazioni in materia, con centinaia di numeri dei bollettini delle più importanti associazioni micologiche nazionali e straniere e con particolare attenzione alla Sardegna.

Un biologo si occupa delle analisi chimiche e della preparazione degli essiccata. Altri componenti del direttivo curano invece la parte didattica nel corso
delle uscite con la saltuaria presenza di micologi professionisti. Altri soci infine si occupano di tutto quanto attiene alla parte organizzativa mentre le pubbliche relazioni sono demandate statutariamente al Presidente.

Nel corso di questi due anni passati il numero dei soci è cresciuto gradualmente grazie all’attività di sensibilizzazione svolta ed all’interesse suscitato in Alghero dalle iniziative portate avanti finora.

Attualmente quindi l’associazione A.MI.D’AL è in una fase di crescita e rafforzamento, di approfondimento delle tematiche naturalistiche, e di ricerca di idonei locali dove custodire in modo razionale ed adeguato campioni essiccati, strumenti di laboratorio e documentazione scientifica a disposizione di chiunque abbia interesse ad essere introdotto e guidato nell’affascinante mondo dei funghi.

Il presidente dell’A.MI.D’AL
Dr. Franco Tilocca

Tel. 079979864
Cell. 339.8495449

domenica 18 ottobre 2009

Entoloma sinuatum (Bulliard) P.Kummer


Per chi come me (a causa di evidenti motivi anagrafici) ha avuto come prima guida il Cetto, questo bel fungo viene identificato col nome di Entoloma lividum (Funghi dal vero, 1, 237, a. 1975), ma ormai occorre chiamarlo E. sinuatum (Noordeloos, Entoloma s.l, in Fungi europaei, 5, p. 111, a. 1992).
E' stato uno dei primi funghi studiati, già pubblicato come Agaricus sinuatus (solo figura) dal Bulliard nel 1793, dal Persoon nel 1801 e nel 1821, come E. sinuatum dal Kummer nel 1871, e come Rhodophyllus sinuatus dal Quélet nel 1888.
Lo stesso Noordeloos lo aveva battezzato come E. eulividum nelle sue pubblicazioni degli anni 80, mentre il Moser nella sua Guida del 1980 aveva accettato il nome dato da Kummer.


Lonati invece segue un'altra interpretazione, quella di Lange che in Flora agaricina danica gli attribuì il nome di Rhodophillus lividus (F.A.D., 2, pl.74C, a. 1936) e così lo troviamo appunto nella sua Guida, ed. 2001, n.375.


E per la Sardegna? Il solito Brotzu viene indicato da Onofri (Checklist dei funghi italiani, p.143) come l'unico autore che ha pubblicato qualcosa in merito (Guida, vol. 2, 1993), Contu non viene citato (non se ne è mai occupato?).
Nel 4 volume di fresca distribuzione (I funghi della Sardegna, a.2009) a p. 88 Brotzu lo chiama E. sinuatum e così sia.

In ogni caso è sempre il solito fungo che vediamo spesso, bello ma velenoso, causa di avvelenamenti di una certa gravità, quindi stiamoci molto attenti; ricordiamoci dell'odore di farina fresca, della sporata rosa, del colore rosa salmone delle lamelle, e tiriamo avanti lasciandolo in pace.

sabato 17 ottobre 2009

Boletus poikilochromus (Poeder, Cetto et Zuccherelli)



Questo boleto è stato anche chiamato B. pulverulentus f.reticulatipes (Cetto 1983, nome provvisorio) e fa parte della famiglia Boletacee Chevalier, Sottofamiglia Boletoideae Singer sezione Luridi Fries.
Anche lui proviene dalla nostra zona, preferisce substrati calcarei, poveri e anche ghiaiosi, presso Quercus ilex o pubescens.
Per quanto attiene alla commestibilità gli autori la danno come incerta (fa parte della sezione Luridi...) quindi per non sbagliare, non commestibile perchè sospettato di essere abbastanza tossico, anche se alcuni lo mangiano dopo lunga cottura.
Tuttavia c'è qualcosa che non mi ha convinto del tutto nell'attribuzione e quindi a chi legge (pochissimi...) rivolgo l'invito a dare il proprio parere su queste foto.

Xerocomus dryophilus (Thiers) Singer



Nel corso di questi giorni sempre nella zona fra Putifigari e Villanova sono stati raccolti da chi scrive alcuni esemplari di questo taxon, invero di commestibilità mediocre a causa della carne molle ed insipida come afferma Roberto Galli.


Dato che non è un fungo molto interessante, perchè lo mettiamo nel blog? perchè è un fungo che si trova con estrema facilità in Sardegna, associato a querce basofile (Quercus pubescens, ilex o petracea) su substrati poveri e basici.


Inoltre nei vari manuali e libri non vengono spesso evidenziate alcune particolarità di questo basidioma: anzitutto il gambo è quasi sempre storto, poi c'è una tipica fascia gialla in cima allo stesso con linea netta di demarcazione, e cosa importante, il piede del gambo è rosso e tagliandolo la sezione è rosso viva come si può ben vedere dalla foto qui accanto.

Parlando del cappello, X. dyophilus ha un bel colore nocciola con forti presenze di zone rosa, i tubuli dell'imenoforo sono irregolari e larghi e la zona fra tubuli e gambo è particolare (vedi foto ingrandita).

Io l'ho mangiato utilizzando solo i cappelli per fare il sugo con cui condire i vermicelli (e non è poi tanto male).

lunedì 12 ottobre 2009

Fungo raro trovato in una interessante uscita di gruppo




Domenica 10 ottobre, fruendo della cortesia del proprietario sig. Giuseppe Dore, siamo stati nel fondo chiuso di Lacana dove abbiamo trovato un pò di tutto, da grossi esemplari di boleti a splendide amanite. Particolarmente da segnalare la presenza di B. aereus anche di grossa taglia, di B. edulis, di A. crocea e rubescens.
oltre a tutta una serie di altri taxa.

Ma quello chè è più interessante è stata la raccolta di due esemplari del molto raro B. pulchrotinctus Alessio, uno che qui si mostra è il più grosso nelle foto, vicino ad un B.satanas, raccolti da chi scrive, ed un altro trovato da Mauro Piras.

Qui sopra nelle due foto, al centro il B. pulchrotinctus, a destra il B.satanas ed a sinistra un altro boleto già vecchio del cosiddetto (da alcuni) gruppo dei satanoidi, sempre nella sezione dei Luridi. Non troverete notizie di questo fungo su vecchi libri in quanto è stato identificato da pochi anni; ad esempio non c'è nella Guida alla determinazione dei funghi di Giacomo Lazzari pubblicata nella Rivista di Micologia del settembre-dicembre 1987 dell'Ass. Micologica Bresadola.
Pubblicato per primo da Alessio nel 1985 in Boletus 2 nella collana Fungi europaei di Candusso ed., e ripreso dallo stesso nell'Appendice 2A per contestare altre primogeniture e nomi dati a questo fungo da altri ricercatori, viene pubblicato da Brotzu per la Sardegna nel 1993 nella parte seconda della sua Guida ai funghi della Sardegna, e poi dalle successive edizioni viene posto nella prima parte a pag.282, scheda 207. Lo ritroviamo dal 2005 in Boletus s.l. di Josè Antonio Munoz in Fungi Europaei 2 (che nella collana sostituisce il più vecchio lavoro di Alessio di cui sopra) e che al momento è il più aggiornato lavoro su questo taxon. Sinonimi sono B. cicognanii Ubaldi e B.pseudofechtnerii Cetto, ambedue non usati in quanto nomi diversi proposti a posteriori per lo stesso taxon e giustificati con varie ipotesi, fra cui la mutazione dal B.satanas in funzione delle condizioni del terreno.
La prima pubblicazione dopo quella di Alessio è stata fatta all'estero in francese nel 1986 e poi è stato riconosciuto in varie aree europee come taxon a sè stante.

Circa la sua eventuale commestibilità è da dire che da crudo è certamente tossico interessando la sfera gastroenterica. Circa il consumo da "ben cotto" i pareri sono divisi ma in netta maggioranza vanno riferiti ad una tossicità, sia pure per alcuni assai blanda. Alessio conclude che è buona norma escludere per precauzione il B.pulchrotinctus dal consumo alimentare sia crudo che cotto,
Secondo Brotzu la commestibilità risulta "non accertata", ma non mi fiderei a mangiarlo sia pure ben cotto.
In ogni caso segnaliamo a Brotzu questi due ritrovamenti in loc. Lacana (Putifigari) per aggiungerli alle due aree da lui indicate per la Sardegna (Supramonte di Orgosolo, calcari di Oliena e di Cala Gonone).
Per chi volesse sapere la distribuzione areale in Italia, consigliamo il recente Checklist dei funghi italiani, di Onofri et alii, Carlo Delfino editore, Sassari 2005.
Ci vediamo in sede mercoledi per parlarne.

venerdì 11 settembre 2009

Bambini sardi


Non posso fare a meno di farvi vedere questa foto: è veramente impressionante pensare alle frasi fatte sui sardi, ma questo bel bambino che fra Mandrolisai rosso, pattadesa e cartucce a salve della festa di Santa Maria di Sauccu (Bortigali) cerca di far esplodere una cartuccia sbattendola sul tavolo sotto lo sguardo compiaciuto di suo padre è tutto un poema alla sardità. In ogni caso per la festa sono in preventivo 25.000 cartucce a salve da sparare. Povero obriere!

Ma c'ero anch'io e la resolza è la mia...

Peccato!


Peccato che tutti questi bei boleti raccolti il 6 settembre scorso verso Badde Salighes fossero tuuutti immangiabili! Si tratta infatti di Boletus radicans, o anche B. albidus, con un discreto sapore amaro che lo fa rifiutare. Uno però era un B. impolitus, con sapore di fenolo alla punta del gambo, ma eccellente dopo cottura. Qual'è di quelli della foto? Un grazie all'amico Pino di Bortigali che li guarda con aria meditabonda.

giovedì 10 settembre 2009

Assemblea straordinaria il 3 ottobre prossimo

Attenzione a tutti quanti gli interessati:

I soci dell'Associazione Micologica Algherese sono convocati per il giorno sabato 3 ottobre alle ore 20,30 presso la sede dell'associazione (Via Pascoli 43/45 presso il Caffè letterario Il Manoscritto) per discutere il seguente ordine del giorno:

1) Organizzazione "Mostra Micologica" da tenersi il 24-25-26 ottobre 2009
2) Organizzazione escursione micologica nei siti;
3) Formazione gruppi di ricerca per la rassegna
4) Bilancio di previsione organizzazione mostra micologica
5) Varie ed eventuali

Firmato: Il presidente Dr. Francesco Tilocca

Chi non fosse ancora socio e segue questo blog potrà partecipare all'assemblea previa iscrizione all'associazione e pagamento della quota sociale.


Intanto domenica abbiamo raccolto dei boleti, alcuni non commestibili perchè amari (come B. radicans già detto albidus) altri buonissimi come il B. impolitus. Si avvicina la stagione che ci è cara, ma già in alta collina dopo le prime sporadiche piogge qualcosa si trova.

sabato 8 agosto 2009

Gazebo AMIDAL


Siamo in estate ma nonostante il caldo e la poca voglia di lavorare che ne consegue il 1 e 2 agosto 2009 abbiamo partecipato con un gazebo alla grande rassegna di Olmedo (SS) Anninnora in piazza, con 11 gruppi prestigiosi di ballo provenienti da tutta la Sardegna. Siamo stati invitati a partecipare come AMIDAL all'evento perchè ad Olmedo ci sono molti interessati alla nostra attività. In questa foto presidente e vicepresidente in attesa di clienti e degli interessati alle nostre attività.
Cordiali auguri di una buon ferragosto a tutti!!!

venerdì 29 maggio 2009

Mercoledì 3 Giugno alle ore 20.30 presso la sede sociale via Pascoli 43 Alghero
è indetta l'assemblea straordinaria dei soci

Ordine del giorno:
1) Organizzazione settimana micologica e annessa rassegna
2) Varie ed eventuali
Data l'importanza dell'argomento si raccomanda la vostra presenza

Il Presidente
Franco Tilocca

lunedì 18 maggio 2009

Il mistero dei funghi alla nicotina


Da Greenplanet net, Bollettino Bio N. 392 Anno IX 18 Maggio 2009 leggo e riporto:


Il mistero dei funghi alla nicotina
Martedì 12 Maggio 2009 20:58
La maggior parte dei funghi selvatici in commercio contiene nicotina. Ed è per questo che lo scorso 27 aprile la Commissione Europea ha chiesto all'Efsa un parere scientifico sui rischi connessi al loro consumo. Il 99 % dei funghi selvatici testato a partire dal 2008 ha rivelato un livello di nicotina superiore allo 0.01mg/kg LMR, ovvero il limite tollerato per quelle sostanze per cui non è stato assegnato un tetto specifico. In prevalenza importati dalla Cina.

L'Efsa ha suggerito di fissare a 0.036mg/kg la concentrazione di nicotina ammissibile nei funghi selvatici freschi come livello massimo di residuo (lmr), 1.17 mg/Kg per per i secchi. La Commissione ha ritenuto opportuno adottare delle misure più restrittive per un periodo di tempo limitato: non saranno più messi in commercio funghi con un livello di nicotina superiore a 0,04 mg/kg, 1,2 mg/Kg per i secchi, ha spiegato a Foodnavigator il portavoce alla Salute Nina Papadoulaki.

Tra i rischi connessi all'assunzione di alte concentrazioni di nicotina, fenomeni lievi e di breve durata, ha spiegato l'Efsa, l'aumento della frequenza cardiaca, mal di testa e capogiri (una sigaretta light contiene una quantità superiore dell'alcaloide).

I livelli di concentrazione più elevati, oltre che nelle varietà tipiche cinesi, sono stati riscontrati nei Boletus edulis, i pregiati porcini, oltre che nei tartufi. Varietà, queste, poi spacciate agli ignari consumatori come prodotti locali.

Non è chiaro cosa abbia causato la presenza di nicotina in questi funghi, il più delle volte importati dalla Cina, ma potrebbe trattarsi di pesticidi o "una serie di altri fattori, come una contaminazione accidentale durante il processo di essiccazione". L'utilizzo della nicotina come insetticida è una pratica che sta scomparendo in Europa, ma "il suo utilizzo nei paesi terzi può continuare e potrebbe dar luogo a residui nei prodotti alimentari", ha dichiarato l'agenzia alimentare.


Nota dello scrivente
Mi pare che questo bollettino sia ambiguo nel senso che non si capisce bene se si riferisca solo a funghi selvatici freschi (ma quanto freschi?) importati in maggioranza dalla Cina o a funghi selvatici freschi in generale, e quindi anche nostri, e commercializzati nei mercati dell'isola. Certo si parla anche di funghi essiccati. Però è chiaro che parli di funghi importati. In Italia (ed aggiungo io, in Sardegna e ad Alghero) molti prodotti agroalimentari provengono se non dalla Cina anche dall'est Europa dove per motivi strutturali i controlli e i servizi sanitari pare non siano allo stesso livello di quelli dell'ovest Europa. Inoltre, cosa fondamentale, si parla di non mettere in commercio funghi con livello di nicotina superiore a 0,04 mg/kg, 1,2 mg/Kg per i secchi. E per le confezioni ancora presenti nei supermercati della Sardegna che succede?

Come esempio personale, sono andato subito a controllare un sacchetto di porcini secchi acquistato a Firenze in un supermercato della Coop, che ha tanto di cartellino a 4 facciate in cartoncino patinato, colorato e ricco di indicazioni molto appariscenti. Per conoscenza, è scritto in grande in prima pagina Colfiorito Fertitecnica, Funghi secchi porcini secchi, qualità speciale, la bontà è un dono di natura. In quarta pagina di nuovo Colfiorito Fertitecnica e poi Fertitecnica snc, Via Adriatica 1 06034 Colfiorito (PG), Azienda con sistema di gestione qualità UNI EN ISO 9001:2000 certificato da Certiquality.
A questo punto dovrei stare tranquillo!
All'interno del pieghevole (cm 9 x 12) Ingredienti: Funghi Porcini secchi (boletus edulis e relativo gruppo) Modalità d'usoche vi risparmio, Informazioni nutrizionali ecc, e interessante per noi: Funghi porcini secchi selezionati e confezionati a mano. Controllo dell'esperto micologo iscritto alla CCIAA di Ascoli Piceno n. 332 (ma senza il suo nome e cognome) e qui viene il bello: Origine dei funghi: Romania, Macedonia (ovviamente scritto nel carattere più piccolo di tutto il pieghevole, come lo è anche: Confezionato per Fertitecnica snc ecc nello stabilimento di Via Salaria, Arquata del Tronto (AP) ma non si dice il nome del confezionatore. In 3 pagina "Lo Chef consiglia" una ricetta, risotto ai funghi porcini bello in grande.

Quindi, mi e ci serva di lezione. Io conosco Colfiorito, è un posto incantevole (cercatelo sulla Google Map qui accanto) e pieno di ottimi funghi porcini e no, come anche patate (famose) ed altre cose. Credevo di acquistare funghi porcini di Colfiorito ed ho invece acquistato funghi della Romania e Macedonia, quasi certamente essiccati nel luogo di raccolta.
E che ne so dell'ambiente da dove vengono? Romania e Macedonia sono grandi, è come scrivere "provenienza : Italia". No, non mi basta questa indicazione per stare tranquillo.

Leggete attentamente, è scritto funghi porcini secchi virgola selezionati e confezionati a mano. Questa azienda praticamente acquista partite di funghi secchi in Romania e Macedonia e poi li manda ad un'altra azienda italiana che li confeziona. Quindi la Fertitecnica snc, che di Colfiorito ha preso il nome per il logo e l'indirizzo, cosa fa effettivamente? Lavoro di intermediazione fra grandi produttori o incettatori e aziende confezionatrici. Se volete avere una prova di ciò che scrivo andate a vedere su http://www.fertitecnicacolfiorito.it/portal/?q=node/121 dove troverete la foto del sacchetto di funghi col cartellino patinato e nessuna notizia sulla provenienza dei funghi. La stessa assenza di notizie per tutti gli altri prodotti agricoli in vendita col logo Colfiorito ecc . induce l'acquirente a credere che si tratti di produzioni locali in provincia di Perugia. Non voglio dire che siamo in presenza di una truffa o che i prodotti non sono buoni, dico solo che la legge che permette di fare ciò va cambiata. Ed io aggiungo: voglio il nome dell'esperto micologo n.332 CCIAA AP che "controlla" tutti questi funghi secchi per rintracciarlo e chiedergli come fa a controllarli tutti, a meno che non sia un mago!
In ogni caso, state attenti a questa ditta! Non ve la conta giusta e tutta. Personalmente preferisco il Faretrade, cioè l'Equo & Solidale, cioè l'acquisto da piccoli produttori sul luogo di produzione tramite organizzazioni di tipo "sociale", come facciamo noi quando ad esempio compriamo le uova da Luigi.

Tornando all'articolo di Greenplanet non mi pare che in Sardegna ci siano molte opportunità di trovare in vendita porcini al mercato in quanto è invalsa l'abitudine di raccoglierli e conservarli sott'olio per proprio conto, per uso strettamente familiare. La nicotina come dice l'articolo proviene probabilmente dall'uso della stessa come insetticida nell'agricolura ma non ne sono certi. Forse anche da contaminazioni accidentali da pesticidi durante l'essiccazione. Fa sgomento apprendere che il 99% dei funghi testati fosse contaminato da alte dosi dell'alcaloide in questione. Sappiamo che i funghi sono delle spugne, come i mitili, e quindi occorre andarci cauti. Ma questa della nicotina! In ogni caso, solita raccomandazione di Curreli, mai raccogliere lungo i muretti a secco e nei campi coltivati per probabile contaminazione da sostanze nocive. Ma i funghi essiccati della Fertitecnica quanta nicotina contengono? perchè sul pieghevole patinato l'esperto micologo n.332 non ci mette anche questo dato? O possiamo obbligare per legge la ditta a farlo? o possiamo farle togliere dal commercio le partite di funghi inquinati dalla nicotina?

martedì 12 maggio 2009

Precisazione sulle "uova sode"

Credo, caro Mario, sia doveroso ed utile precisare che le uova sode a cui ti riferisci e che abbiamo avuto modo di apprezzare alla fine dell'escursione, al momento della partenza erano fresche. Che sia stato il caldo!?

Un saluto a tutti

domenica 10 maggio 2009

Ma che bella giornata! Ma che dolce compagnia....


Il 10 maggio 2009 si è svolta l'uscita conclusiva del corso sulle essenze arboree endemiche della Sardegna ecc ecc come tutti ben sappiamo. Anche La Nuova Sardegna ci ha dedicato un trafiletto nella cronaca di Alghero.


Il nostro presidente si è dato da fare ed ha ottenuto il permesso di fare questa bellissima escursione nel sito di Coroneddos, Putifigari, gestito dall'Ispettorato Forestale della Sardegna.






Qui vediamo il dr. Mauro Piras che tiene lezione ad un bel gruppo di avidi ascoltatori.














Qui sotto il Riu de Serra Ortas dal ponticello. Notiamo un grosso tronco trascinato dalla corrente che si è fermato contro il ponte, speriamo che qualcuno ci pensi a levarlo perchè fa da diga alle acque!

E qui una processionaria appesa al suo filo che ci sbarra la strada verso Sas Timonas.
Una splendida veduta del costone est di Monte Canistreddu (solo 318 metri di altezza) a Cistus Monpeliensis (bianco) in fiore.

Un grazie particolare al nostro presidente Dr. Franco Tilocca e ad Antonello Usai, dell'Ente Forestale, che ha passato tutta la giornata con noi pur dovendo essere di riposo domenicale. Antonello ci ha portato in fuoristrada verso la sorgente dell'Acqua Calda, ci ha portato gli zaini e le vettovaglie giù alla capanna dove abbiamo fatto il picnic che è stato veramente grande grazie all'apporto di tutti i presenti. Poi si è prestato in tutti i modi per farci assistenza, facendo la navetta fra noi ed il punto di ritrovo ed insomma ci è stato di grande aiuto. Grazie Antonello, ti sei fatto tanti nuovi amici!

Area di sosta e picnic a Sas Timonas o giù di lì. Ma da quanto tempo non mangiava questa gente?





Poi il dovere (alias Silvio) impone di smettere di mangiare e di avviare il gruppo verso la sorgente dell'Acqua Calda) e da lì ritornare al punto di ritrovo in alto, qualche km prima in piano e poi in salita sotto il sole cocente delle ore 15. Un piccolo gruppo di noi non se la sente e chiede aiuto a Franco ed Antonello, ed è proprio bello farsi il ritorno in salita in fuoristrada, e farsi servire un buon caffè nel rifugio della Forestale. Poi improvvisamente appaiono tante facce rosse e accaldate, gente sudata che si mette a piedi nudi sotto la fontanella, racconti di incredibili fatiche per risalire sotto il sole ecc.ecc.


E qui avviene l'incredibile! Come per incanto compaiono salamini, ricotta mustia, formaggi, birre e vino, prosciutto ecc ecc... Uova sode! (ma dove l'avevate nascosta tutta questa roba?) e i presenti che un istante prima erano morti di stanchezza si gettano sulle vettovaglie come se il picnic di poco prima non fosse mai esistito. Un volontario si precipita a Putifigari per recuperare una cassa di birre ed un bottiglione di vino...uno spettacolo da vietare ai minori...
Finalmente la gente ormai sazia decide di smammare e di fare una "sosta tecnica" a Putifigari presso il bar che è ormai il nostro ritrovo abituale. Ma qui ricominciano i giri di birre, i gelati ecc.ecc.
Ma che bella giornata! Ma che dolce compagnia! Panini birre e un sacco di risate ecc. ecc. come prima. E a questo punto il sottoscritto ha tagliato la corda con la scusa che doveva scrivere questo blog e pubblicare qualche foto. Ma la cosa mi ha preso molto tempo, è già notte avanzata.

Per chiudere, un grazie di cuore a tutti gli amici che oggi sono stati insieme a CORONEDDOS per questa bellissima giornata. Scrivetene sul blog e parlatene coi vostri amici, l'associazione sta crescendo bene.

Ancora funghi in Campeda fra gigli ed orchidee!



Il 9 maggio in Campeda è una giornata di sole. L'erba è già alta ma tutto intorno fiori, insetti che si danno da fare e noi che cerchiamo con lo sguardo fra cardi e ferule...
Dopo poco il primo prataiolo, poi un altro. Tutto intorno gigli e orchidee...

La sera ci ha visto impegnati a classificare il raccolto con l'aiuto dei libri della ormai buona biblioteca che siamo riusciti a mettere su. Peccato che i prataioli siano risultati pieni di vermi, troppo caldo!

Lunedi di Pasqua insieme


Per non perdere l'abitudine alle sane tradizioni ecco qua una foto ricordo del pranzo di Pasquetta fatto nell'accogliente casa di Mario.
Il nucleo storico non si smentisce, tutte le occasioni sono buone per un pranzo tra amici!

giovedì 7 maggio 2009

E adesso che è venuto il bel tempo, andiamo in giro!

Dunque, come nel titolo, era ora! grazie Antonio per avere dato immediato seguito alla chiaccherata di ieri sera, ma ti prego per completezza di dare un nome ai funghi che hai pubblicato, in modo che chi ci segue e non è in grado di riconoscere i carpofori ne tragga un immediato ventaggio.
Circa le novità (è da un mese che non scrivo sul blog) ce ne sono state tante: il corso tenuto dal nostro Dr. Mauro Piras sulle essenze arboree autoctone della Sardegna si è concluso e il 10 p.v faremo l'uscita di fine corso presso il parco forestale di Putifigari Perimetro di Sos Coroneddos, gestito dall'Ente Foreste Sardegna.

Ricevo e pubblico per chi non l'avesse avuta la seguente email inviatami stamane da Pietro:

Buongiorno a tutti
Domenica 10 Maggio come da programma corso sulle piante ed erbe officinali della Sardegna, escursione nel territorio di Putifigari (cantiere forestale

escursione tipo T E (Turismo Escursionistico)

ritrovo ore 8.15 alla sede sociale via Pascoli 43 Alghero
partenza ore 8.30, ritrovo in piazza a Putifigari ore 9.00


Abbigliamento comodo, scarpe da ginnastica o trekking

Pranzo al sacco (portate prelibatezze )
Augurando a tutti noi una buona camminata e un proficuo apprendimento

Pietro

Vi consiglio di visitare questo sito
http://www.sardegnaambiente.it/j/v/152?s=21236&v=2&c=1652&t=1






Io l'ho visitato subito. Attenzione: nella 2a email che Pietro ha inviato l'indirizzo di cui sopra non è linkato e quindi occorre copiarlo su Internet Explorer. Perciò vi riporto qui lo stralcio della prima pagina che qualcuno potrà leggere con calma.


FORESTE E PARCHI DELLA SARDEGNA--------------------------------------------------------------------------------
Ente Foreste Attività Foreste e Parchi Flora e fauna Putifigari

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Aree naturali protette Foreste e cantieri

Il Perimetro fu aperto nel 1974 dall'Ispettorato Forestale di Sassari, con un primo impianto di sessanta ettari, su un terreno fortemente degradato dagli incendi e dal diboscamento selvaggio; oggi può contare un' estensione di circa settecento ettari di bosco misto, con prevalenza di latifoglie

Inquadramento geografico e amministrativo Provincia: Sassari - Comune: Putifigari - Superficie: 423 ha - Responsabile UGB Ninni Pais - cell 320 4331202

La storia
Il Perimetro Forestale di Sos Coroneddos ricade nel Comune di Putifigari, piccolo paese di 700 abitanti circa. Il paese nacque nel 1365 quando il feudo venne donato a Don Pedro Boyl da Re Pietro d’Aragona ma solo dopo il 1700, grazie all’opera del marchese Boyl il paese inizio ad incrementarsi anche come numero di abitanti. Questi, proveniente dal Regno dei Savoia, riceveva in dono il feudo di 3000 ettari di boschi, salti e campagne, prevalentemente foresta fitta ed impenetrabile, nella zona che oggi comprende i confini del comune di Putifigari. Tutto il territorio era raggiungibile con difficoltà per la mancanza di strade e sentieri e per la fitta vegetazione; scarsamente popolato, era spesso terra di scorribande di grassatori, sicari, banditi e latitanti che numerosi all’epoca circolavano in quelle zone ed, in particolare nel periodo estivo, solevano riunirsi ed incontrarsi nelle vicinanze di una fonte, in un fitto bosco, per le provviste d’acqua, in una località denominata appunto "Sos Bandidos" .
Il marchese, non trovando personale per lavorare la terra e pastori per i primi insediamenti di allevamento ovino e caprino, iniziò ad incontrare i banditi instaurando con loro un ottimo rapporto sino a diventare loro amico. Decise di fare delle sue terre una zona franca, all’interno della quale i banditi godevano una protezione particolare ottenendo il condono delle pene giudiziarie.
Vincendo la loro diffidenza, li assoldò per lavorare sempre più numerosi, così che trovarono in quel posto una sistemazione definitiva e, con i primi insediamenti e nuclei abitativi, diedero origine al villaggio che prese il nome Puti-figari (posto di sicari).
Nel 1830, su richiesta del marchese, furono piantati nel territorio del paese 150.000 querce da sughero e sembra che, in tutta l’isola, questo fosse il primo esperimento di coltura e commercio del sughero.

Descrizione generale
Il Perimetro di Sos Coroneddos, come prima apertura, risale all’anno 1974 per conto dell’Ispettorato Forestale di Sassari, con un primo impianto di sessanta ettari, su un terreno fortemente degradato dagli incendi e dal diboscamento selvaggio; oggi può contare un'estensione di circa settecento ettari di bosco misto, con prevalenza di latifoglie.
Si estende all’interno di una profonda valle denominata "S’adde e Sa Figu" o la "Valle Incantata": in quella valle il tempo si è fermato e lungo le rive del fiume Sette Ortas che l’attraversa è ancora possibile ammirare roverelle centenarie ed olivastri quasi millenari, in ottimo stato vegetativo e di notevole dimensioni, indubbiamente di grande interesse naturalistico ed ambientale.

Il fiume "Sette Ortas" è originato da una sorgente d’acqua calda che nasce in territorio di Villanova Monteleone e lo alimenta tutto l’anno, con la particolarità che, nel periodo estivo, è più abbondante e scorre impetuoso sino a sfociare nel bacino del Cuga.
Lo stesso, ricco di ottime anguille sino a qualche tempo addietro, oggi conta carpe, anche di grosse dimensioni, persico trota e gamberetti di fiume.
Il terreno è prettamente a vocazione forestale e le sughere, i lecci e le roverelle hanno il sopravvento rispetto alle altre specie.
Il sottobosco è costituito dalla fitta macchia mediterranea, ricchissima di fauna e flora: sono presenti cinghiali in gran numero, volpi, martore, donnole, lepri, conigli, pernici, colombacci, tortore, anatre etc., funghi in particolare della specie boletus, cantarellus cibarius, clitocybe geotropa, pleurotus ostreatus, diverse qualità di russula, il coprinus comatus oltre all’amanita caesarea e tanti altri. In tanti anni ai lavori forestali sono seguiti anche quelli strutturali con la realizzazione di venti chilometri circa di strade, piste forestali e sentieri; e ancora, la progettazione e la costruzione di fabbricati ad uso ricovero del personale lavorante, delle attrezzature e degli automezzi e punti di sosta per visitatori a piedi ed a cavallo nelle zone di maggior pregio. Sono stati costruiti due vasconi per gli approvvigionamenti idrici, due ponti per dare la continuità stradale anche agli automezzi del servizio AIB e ripristinate due antiche capanne di pastori.
In particolare in località Pagliaresu è stata realizzata una torretta per avvistamento incendi, diventata punto d’avvistamento regionale a 360°, con panorama mozzafiato su magnifico Golfo di Alghero.
Sono presenti, nelle immediate vicinanze ed all’interno del Perimetro, un nuraghe di grande dimensione, una Domus de Jana con più ambienti ed un sito di vecchie capanne di carbonai che, si dice, potrebbe trattarsi di altri insediamenti più antichi.

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Recenti escursioni






























Queste sono alcune foto fatte nelle recenti escursioni nel bellissimo territorio "della Sardegna"(giusto per non dare riferimenti troppo precisi). Così dicono i gelosi fungaioli. Tengo invece a dire che il bellissimo territorio di cui parlo è quello dell'altopiano di Campeda, nella zona da sempre chiamata "Su monte" dagli abitanti di Pozzomaggiore e paesi limitrofi. Per me che sono un costante frequentatore di boschi questo territorio "aperto" è stata una scoperta bellissima e con l'aiuto di validi compagni di viaggio quali Franco, Mario, Silvio e Giuseppe (fotografo ufficiale) ho anche imparato a riconoscere sul campo diverse piante, merito anche delle preziose lezioni di Mauro nel corso appena concluso. Adesso non ci resta che seguire l'indicazione del caro amico Paolo di Oristano per allargare le conoscenze dal punto di vista micologico.

mercoledì 1 aprile 2009

Primavera e funghi.



Questo è un bel periodo per cercare funghi primaverili soprattutto morchelle commestibili e tanti altri da studiare, Giromitre, Pezize ecc.. e con l'occasione osservare dal vero le piante che avete studiato e le bellissime orchidee. Un saluto a tutti gli amici. Paolo