venerdì 23 ottobre 2009

Si lavora all'approntamento della mostra. Quanti funghi!

Un breve break a casa dopo aver lavorato con gli altri amici dell'associazione, domani alle 16 c'è l'inaugurazione della Prima mostra naturalistica micologica della città di Alghero e nei locali dove si terrà (Piazza Civica) sono già affluite diverse centinaia di funghi, alcuni veramente splendidi ed enormi, come A. proxima e A. ovoidea raccolti vicino al mare, a Porto Ferro (Alghero). Come sempre in queste occasioni, gente che va e viene, gente che lavora sulle classificazioni, altri puliscono, ordinano, attaccano manifesti, scrivono e si danno da fare. Il solito Salvatore Curreli ci sta facendo neri con le sue lamentele da vecchio micologo. Altri (fra cui io) parlano di libri e di funghi rari da trovare qui. Ho intravisto di tutto e di più nelle cassette piene di funghi da catalogare. Domani sarà da divertirsi fra le varie interpretazioni!

Si lavora per la mostra micologica del 24-26 ottobre 2009!

Sono in corso le uscite di 5 gruppi di associati che anche con questo maltempo stanno in queste ore raccogliendo campioni fungini in varie località sarde scelte con cura e con l'appoggio di realtà locali che si sono dimostrate sensibili a quello che stiamo facendo, mettendosi a disposizione.
Sta arrivando dal sud Sardegna Salvatore Curreli che sarà con noi per tutta la durata della mostra e che farà la cosa più importante: determinare generi, famiglie, taxa in modo da porre accanto ad ogni fungo il suo cartellino informativo.

La sede ove si terrà la mostra è già stata preparata dai nostri volonterosi soci ed i tavoli ormai aspettano solo i funghi che via via saranno portati dalle squadre che anche domani si metteranno alla ricerca degli esemplari ancora mancanti all'appello per avere una panoramica quanto più vasta possibile della distribuzione areale dei vari taxa nell'isola.

Diciamo che il maltempo non ci sta aiutando in queste ore, e che fino a pochi giorni fa non si trovavano molti funghi. Ma siamo sicuri di farcela e con onore.
Un grazie a tutti gli sponsor che hanno generosamente contribuito in denaro e con materiali alla riuscita di questa manifestazione che per quanto si sente dire in giro è attesa con vivo interesse da molti, essendo la prima mostra micologica che si tiene ad Alghero.

Mi preme invitare tutti i nostri lettori ad essere presenti all'inaugurazione che si terrà alle ore 16 di sabato 24 ottobre (dopodomani) nei locali dell'ex Circolo Marinai in Piazza Civica, ed al ricco rinfresco che seguirà.

Di nuovo grazie a tutti per l'impegno profuso nell'organizzare questo evento!

Un pò di storia della nostra associazione

A.MI.D’AL
Associazione Micologica Algherese
Sede sociale: Via Pascoli 43-45 presso Libreria Manoscritto, tel. 3939428474, 07041 ALGHERO (SS)


L’associazione, nata nell’agosto 2007, ha già raggiunto molteplici traguardi, dalle escursioni per conoscere le specie endemiche di orchidee
del territorio algherese al corso di informazione micologica tenuto nel novembre 2007, dalle escursioni per individuare i più importanti siti
micologici del territorio al seminario di tossicologia tenuto presso il Liceo scientifico E. Fermi di Alghero; importante momento è stato nel 2008
il corso di micologia della durata di 30 ore con esame finale di determinazione di un campione fungino e conseguente rilascio dell’attestato di frequenza, indispensabile per il conseguimento del patentino micologico.

L’attività si svolge normalmente con la programmazione di uscite per la ricerca e raccolta di funghi non solo eduli ed il loro studio collettivo in sede
nel corso delle riunioni settimanali, con la successiva pubblicazione dei risultati nel blog ufficiale dell’associazione (http://algherofunghi.blogspot.com/)
e con i contatti con le altre associazioni micologiche sarde.

Attualmente è in corso finale di preparazione la Prima mostra naturalistico-micologica della città di Alghero che si terrà dal 24 al 26 ottobre e che vede il coinvolgimento degli alunni delle classi 5 B e C della scuola elementare Maria Immacolata. L’ultimo giorno sarà dedicato alle visite delle scolaresche
impegnate nel progetto. Sono altresì coinvolte fra l’altro la locale Pro Loco ed altre importanti realtà locali del mondo imprenditoriale particolarmente
attente alla salvaguardia dell’ambiente naturale, mentre il Comune di Alghero e la Provincia di Sassari sono patrocinatori ufficiali della manifestazione.

Per l’immediato futuro sono in preparazione corsi micologici di base per i nuovi associati e un censimento di alcuni taxa della flora del territorio algherese,
mentre si pianifica l’interscambio culturale e scientifico con le altre similari realtà sarde.

A cura e spese di un socio è stata costituita in breve tempo una importante biblioteca micologica a cui ricorrere per l’esatta attribuzione scientifica dei
campioni: si tratta di circa 6 metri di libreria con libri anche rari, che vanno dalle opere ormai classiche del Bresadola e di altri autori del passato alle
più recenti pubblicazioni in materia, con centinaia di numeri dei bollettini delle più importanti associazioni micologiche nazionali e straniere e con particolare attenzione alla Sardegna.

Un biologo si occupa delle analisi chimiche e della preparazione degli essiccata. Altri componenti del direttivo curano invece la parte didattica nel corso
delle uscite con la saltuaria presenza di micologi professionisti. Altri soci infine si occupano di tutto quanto attiene alla parte organizzativa mentre le pubbliche relazioni sono demandate statutariamente al Presidente.

Nel corso di questi due anni passati il numero dei soci è cresciuto gradualmente grazie all’attività di sensibilizzazione svolta ed all’interesse suscitato in Alghero dalle iniziative portate avanti finora.

Attualmente quindi l’associazione A.MI.D’AL è in una fase di crescita e rafforzamento, di approfondimento delle tematiche naturalistiche, e di ricerca di idonei locali dove custodire in modo razionale ed adeguato campioni essiccati, strumenti di laboratorio e documentazione scientifica a disposizione di chiunque abbia interesse ad essere introdotto e guidato nell’affascinante mondo dei funghi.

Il presidente dell’A.MI.D’AL
Dr. Franco Tilocca

Tel. 079979864
Cell. 339.8495449

domenica 18 ottobre 2009

Entoloma sinuatum (Bulliard) P.Kummer


Per chi come me (a causa di evidenti motivi anagrafici) ha avuto come prima guida il Cetto, questo bel fungo viene identificato col nome di Entoloma lividum (Funghi dal vero, 1, 237, a. 1975), ma ormai occorre chiamarlo E. sinuatum (Noordeloos, Entoloma s.l, in Fungi europaei, 5, p. 111, a. 1992).
E' stato uno dei primi funghi studiati, già pubblicato come Agaricus sinuatus (solo figura) dal Bulliard nel 1793, dal Persoon nel 1801 e nel 1821, come E. sinuatum dal Kummer nel 1871, e come Rhodophyllus sinuatus dal Quélet nel 1888.
Lo stesso Noordeloos lo aveva battezzato come E. eulividum nelle sue pubblicazioni degli anni 80, mentre il Moser nella sua Guida del 1980 aveva accettato il nome dato da Kummer.


Lonati invece segue un'altra interpretazione, quella di Lange che in Flora agaricina danica gli attribuì il nome di Rhodophillus lividus (F.A.D., 2, pl.74C, a. 1936) e così lo troviamo appunto nella sua Guida, ed. 2001, n.375.


E per la Sardegna? Il solito Brotzu viene indicato da Onofri (Checklist dei funghi italiani, p.143) come l'unico autore che ha pubblicato qualcosa in merito (Guida, vol. 2, 1993), Contu non viene citato (non se ne è mai occupato?).
Nel 4 volume di fresca distribuzione (I funghi della Sardegna, a.2009) a p. 88 Brotzu lo chiama E. sinuatum e così sia.

In ogni caso è sempre il solito fungo che vediamo spesso, bello ma velenoso, causa di avvelenamenti di una certa gravità, quindi stiamoci molto attenti; ricordiamoci dell'odore di farina fresca, della sporata rosa, del colore rosa salmone delle lamelle, e tiriamo avanti lasciandolo in pace.

sabato 17 ottobre 2009

Boletus poikilochromus (Poeder, Cetto et Zuccherelli)



Questo boleto è stato anche chiamato B. pulverulentus f.reticulatipes (Cetto 1983, nome provvisorio) e fa parte della famiglia Boletacee Chevalier, Sottofamiglia Boletoideae Singer sezione Luridi Fries.
Anche lui proviene dalla nostra zona, preferisce substrati calcarei, poveri e anche ghiaiosi, presso Quercus ilex o pubescens.
Per quanto attiene alla commestibilità gli autori la danno come incerta (fa parte della sezione Luridi...) quindi per non sbagliare, non commestibile perchè sospettato di essere abbastanza tossico, anche se alcuni lo mangiano dopo lunga cottura.
Tuttavia c'è qualcosa che non mi ha convinto del tutto nell'attribuzione e quindi a chi legge (pochissimi...) rivolgo l'invito a dare il proprio parere su queste foto.

Xerocomus dryophilus (Thiers) Singer



Nel corso di questi giorni sempre nella zona fra Putifigari e Villanova sono stati raccolti da chi scrive alcuni esemplari di questo taxon, invero di commestibilità mediocre a causa della carne molle ed insipida come afferma Roberto Galli.


Dato che non è un fungo molto interessante, perchè lo mettiamo nel blog? perchè è un fungo che si trova con estrema facilità in Sardegna, associato a querce basofile (Quercus pubescens, ilex o petracea) su substrati poveri e basici.


Inoltre nei vari manuali e libri non vengono spesso evidenziate alcune particolarità di questo basidioma: anzitutto il gambo è quasi sempre storto, poi c'è una tipica fascia gialla in cima allo stesso con linea netta di demarcazione, e cosa importante, il piede del gambo è rosso e tagliandolo la sezione è rosso viva come si può ben vedere dalla foto qui accanto.

Parlando del cappello, X. dyophilus ha un bel colore nocciola con forti presenze di zone rosa, i tubuli dell'imenoforo sono irregolari e larghi e la zona fra tubuli e gambo è particolare (vedi foto ingrandita).

Io l'ho mangiato utilizzando solo i cappelli per fare il sugo con cui condire i vermicelli (e non è poi tanto male).

lunedì 12 ottobre 2009

Fungo raro trovato in una interessante uscita di gruppo




Domenica 10 ottobre, fruendo della cortesia del proprietario sig. Giuseppe Dore, siamo stati nel fondo chiuso di Lacana dove abbiamo trovato un pò di tutto, da grossi esemplari di boleti a splendide amanite. Particolarmente da segnalare la presenza di B. aereus anche di grossa taglia, di B. edulis, di A. crocea e rubescens.
oltre a tutta una serie di altri taxa.

Ma quello chè è più interessante è stata la raccolta di due esemplari del molto raro B. pulchrotinctus Alessio, uno che qui si mostra è il più grosso nelle foto, vicino ad un B.satanas, raccolti da chi scrive, ed un altro trovato da Mauro Piras.

Qui sopra nelle due foto, al centro il B. pulchrotinctus, a destra il B.satanas ed a sinistra un altro boleto già vecchio del cosiddetto (da alcuni) gruppo dei satanoidi, sempre nella sezione dei Luridi. Non troverete notizie di questo fungo su vecchi libri in quanto è stato identificato da pochi anni; ad esempio non c'è nella Guida alla determinazione dei funghi di Giacomo Lazzari pubblicata nella Rivista di Micologia del settembre-dicembre 1987 dell'Ass. Micologica Bresadola.
Pubblicato per primo da Alessio nel 1985 in Boletus 2 nella collana Fungi europaei di Candusso ed., e ripreso dallo stesso nell'Appendice 2A per contestare altre primogeniture e nomi dati a questo fungo da altri ricercatori, viene pubblicato da Brotzu per la Sardegna nel 1993 nella parte seconda della sua Guida ai funghi della Sardegna, e poi dalle successive edizioni viene posto nella prima parte a pag.282, scheda 207. Lo ritroviamo dal 2005 in Boletus s.l. di Josè Antonio Munoz in Fungi Europaei 2 (che nella collana sostituisce il più vecchio lavoro di Alessio di cui sopra) e che al momento è il più aggiornato lavoro su questo taxon. Sinonimi sono B. cicognanii Ubaldi e B.pseudofechtnerii Cetto, ambedue non usati in quanto nomi diversi proposti a posteriori per lo stesso taxon e giustificati con varie ipotesi, fra cui la mutazione dal B.satanas in funzione delle condizioni del terreno.
La prima pubblicazione dopo quella di Alessio è stata fatta all'estero in francese nel 1986 e poi è stato riconosciuto in varie aree europee come taxon a sè stante.

Circa la sua eventuale commestibilità è da dire che da crudo è certamente tossico interessando la sfera gastroenterica. Circa il consumo da "ben cotto" i pareri sono divisi ma in netta maggioranza vanno riferiti ad una tossicità, sia pure per alcuni assai blanda. Alessio conclude che è buona norma escludere per precauzione il B.pulchrotinctus dal consumo alimentare sia crudo che cotto,
Secondo Brotzu la commestibilità risulta "non accertata", ma non mi fiderei a mangiarlo sia pure ben cotto.
In ogni caso segnaliamo a Brotzu questi due ritrovamenti in loc. Lacana (Putifigari) per aggiungerli alle due aree da lui indicate per la Sardegna (Supramonte di Orgosolo, calcari di Oliena e di Cala Gonone).
Per chi volesse sapere la distribuzione areale in Italia, consigliamo il recente Checklist dei funghi italiani, di Onofri et alii, Carlo Delfino editore, Sassari 2005.
Ci vediamo in sede mercoledi per parlarne.